Sovente noto, quando mi trovo a parlare con i property manager, una sorta di loro delusione negli effettivi livelli di isolamento acustico che riscontrano nei loro nuovi uffici. Più o meno il tono della conversazione è di questo tipo: “Abbiamo inserito nelle specifiche di capitolato un isolamento minimo tra stanza e stanza di 40 dB, il progettista mi ha detto che ha previsto pareti divisorie con potere fonoisolante (Rw) > 40 dB, eppure in ufficio mi rendo conto che i valori di isolamento acustico reali sono molto più bassi. Come mai?”
La prima cosa che penso, in questi casi, è che evidentemente il progetto acustico è stato “il preventivo del fornitore dei materiali”, ovvero da parte del progettista, mi duole dirlo, forse c’è stata un po’ di leggerezza affidandosi, per il “progetto” a chi non progetta ma bensì vende materiali per l’acustica. A parte l’amarezza iniziale, alla quale sono oramai avvezzo, cerco di fare chiarezza parlandovi da ingegnere dell’acustica, quale sono, ma in modo semplice.
In primis i valori di Rw (potere fonoisolante) garantiti da chi vende materiali (sarebbe meglio, in realtà, fossero certificati da un laboratorio accreditato) indica la prestazione pura di potere fonoisolante che quella parete ha fornito in laboratorio. Quando poi la parete viene posta in opera accadono tre cose:
-La parete certificata in laboratorio è dimensionalmente diversa, pur avendo la medesima stratigrafia della parete posata in opera. I laboratori, infatti, seguendo gli standard ISO di certificazione, devono testare pareti di ridotte dimensioni. Va da sé che una parete più grossa risponde in modo diverso rispetto ad una parete più piccola.
-In opera, infatti, si ha il potere fonoisolante apparente (R’w) che evidentemente sconta eventuali aggiramenti che l’energia sonora può fare quali, ad esempio, il rumore che si insinua per i canali d’aria, per le porte del corridoio e che mette in comunicazione i due vani separati dalla parete in oggetto, etc, etc, etc. Va da sé, quindi, che R’w<Rw, sempre in ogni caso. Di quanti dB? Dipende dalla cura dell’ingegnere acustico nel suo progetto e dalla cura nella sua messa in opera.
-Ma poi, in realtà, noi, con le nostre orecchie percepiamo la differenza di rumore tra le due stanze, ovvero l’isolamento acustico (D) che, è piuttosto complesso da illustrare e motivare, è quasi sempre inferiore a R’w.
Ecco spiegato perché tra il potere fonoisolante di una parete (Rw) dichiarato dal venditore (o certificato) è sempre inferiore all’isolamento acustico effettivo della parete messa in opera.
Ing. Ezio Rendina