





Sul sito del Ministero della Salute le informazioni sul “rumore” non mancano, dal momento che è causa di alcune malattie. Ciò che si legge, proviene anche dalle tecnopatie denunciate all’Inail, malattie professionali causate da lavorazione rischiosa dovuta all’azione nociva, lenta, e protratta di un fattore di rischio presente nell’ambiente in cui si svolge l’attività lavorativa.
Sono nominati ipoacusie da rumore i disturbi che indeboliscono l’apparato uditivo, cause, inoltre, di danni extrauditivi. L’esposizione al traffico stradale e aereo, ad esempio, provoca malattie ipertensive e cardiopatia ischemica, oltre a effetti sulla capacità di apprendimento e memorizzazione. Aumentano, poi, i disturbi del sonno, che peggiorano la salute e la qualità della vita, motivo per cui diventa preponderante lo studio attento sulla localizzazione di scuole, o di luoghi dedicati all’infanzia.
I rumori prodotti dal traffico, dalle industrie, e da altre attività antropiche, restano pertanto i principali problemi ambientali, come riportato nel “Rapporto Ambiente Snpa” edizione 2018. La normativa nazionale sul rumore (LQ 47/95 e decreti attuativi) ha quindi definito, al fine di contenere l’inquinamento acustico, valori limiti assoluti per l’ambiente esterno, e limiti differenziali per l’interno degli ambienti abitativi.
Le sorgenti maggiormente controllate risultano le attività di servizio e/o commerciali (54,9%), seguite dalle attività produttive (29,7%). Tra le infrastrutture di trasporto, che rappresentano l’8,5% delle sorgenti controllate, quelle stradali rimangono le sorgenti più controllate (6,2% sul totale delle sorgenti controllate).
I dati Istat pubblicati nel 2017, relativi al 2016, sull’inquinamento acustico rilevavano oltre 2mila esposti presentati dai cittadini alle amministrazioni dei comuni capoluogo.